All’interno della conversione del Dl 44/2023 per le assunzioni nella Pa risulta introdotto un tetto massimo del 20 per cento agli idonei nei concorsi pubblici: ecco cosa cambierà.
Nel decreto-legge relativo al rafforzamento della capacità amministrativa in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni troviamo misure per consentire alle pubbliche amministrazioni di potenziare le proprie strutture, con particolare riguardo ad esempio a quelle coinvolte nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Tuttavia alcune novità presenti in questo testo vanno a impattare con le graduatorie dei concorsi pubblici, in particolare per i candidati “idonei”.
Alla fine di una procedura viene stilato l’elenco dei candidati che hanno superato le prove d’esame previste dall’apposito bando.
Nella graduatoria finale rientrano:
Gli idonei, ovviamente, non possono essere assunti direttamente, ma devono eventualmente aspettare di essere reclutati attraverso il meccanismo dello scorrimento della graduatoria.
In sintesi la nuova regola prevede che nei concorsi pubblici sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale entro il 20 per cento dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi.
Ma come si calcola questo 20 per cento? Non va calcolato sul numero dei posti messi a bando, ma sul totale dei candidati collocati in graduatoria successivamente a quelli che occupino i posti che danno diritto all’assunzione.
In parole semplici questa percentuale non è messa in relazione ai posti totali banditi nel concorso, bensì al numero dei candidati inseriti nella graduatoria finale entro il 20% dei posti che non consentono immediatamente l’assunzione.
Ad esempio:
Tuttavia, in caso di rinuncia all’assunzione o di dimissioni del dipendente intervenute entro sei mesi dall’assunzione, l’amministrazione può procedere allo scorrimento della graduatoria.
Come indicato in una nota del Dipartimento della Funzione Pubblica la disposizione è finalizzata a garantire una migliore qualità del personale assunto, e ciò in considerazione del fatto che i candidati collocati in graduatoria in una posizione rientrante nella quota introdotta corrisponde a quelli che hanno conseguito una valutazione finale più vicina al punteggio conseguito dai vincitori del concorso.
Si tratta di una misura che va letta in un’ottica di sistema nel quale gli altri fattori da valutare sono:
Tuttavia, nello stesso documento, si evidenzia che la norma non è applicabile ai reclutamenti disciplinati da misure particolari, quali quelli relativi al personale sanitario, scolastico, universitario, della ricerca e dell’Istituto superiore di sanità.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Gli idonei , nei concorsi dei piccoli enti, sono i primi degli onesti. Un provvedimento che danneggerà, invece di agevolare, chi vuole entrare onestamente nella PA
Il comune dove sono idonio non ha rilasciato il nulla osta per lo scorrimento della graduatoria! ah bella italia
non capisco il senso del provvedimento che andrà solo a peggiorare la situazione già critica… si fa già molta fatica a trovare graduatorie ed idonei disponibili alle assunzioni, specie nei piccoli comuni, sono completamente scollegati dalla realtà a livello centrale.